Sportello Psicologico PoSSo

Trasferirsi in un nuovo paese rappresenta un’occasione piena di opportunità ma anche di tante sfide. La situazione degli italiani che sbarcano in Israele, da soli o con famiglia, bambini, giovani o adulti, per lavoro o per scelta di vita, non fa eccezione. Se poi ci si mette di mezzo una pandemia globale, che colpisce economia e posti di lavoro, socialità e possibilità di viaggiare e visitare gli affetti rimasti lontani, le difficoltà aumentano. Così il Punto di Sostegno Sociale (PoSSo) rinnovato anche per il 2020-2021, rappresenta un canale importante per ricevere supporto nei momenti difficili.

Il progetto è stato attivato dal Comites tre anni fa, grazie ai fondi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e in collaborazione con l’ambasciata italiana. Di anno in anno il finanziamento è aumentato, permettendo di allargare la platea degli assistiti, come spiega la psicologa fiorentina Giulia Albertini, ideatrice dello sportello.

 

“Il primo anno si trattava soltanto di un progetto pilota ma le risorse si esaurirono in tre mesi. Piano piano si è sparsa la voce e ci sono stati assegnati più fondi. Penso che da una parte questo rappresenti un riconoscimento del lavoro svolto, e dall’altro ci sia la consapevolezza dell’incidenza della pandemia,” spiega Albertini.
Infatti se il progetto è partito con l’idea di assistere coloro che sono in difficoltà per la vita in un nuovo paese, il coronavirus ha creato delle nuove situazioni di fragilità.

“Tra le persone che assisto ci sono diverse fasce d’età e background. La crisi sanitaria ha peggiorato la vita di molti, talvolta anche a livello inconscio. Tanti sono stanchi e stressati. Se prima la nostalgia dell’Italia, i rapporti con familiari o colleghi israeliani, le barriere linguistiche rappresentavano le sfide più comuni, quest’anno sento di difficoltà sul lavoro ed economiche, crisi di autostima e nell’affrontare la continua convivenza forzata con partner e famiglie.”
Il meccanismo per rivolgersi al PoSSo è semplice. Una volta contattata la dottoressa e dopo un primo colloquio conoscitivo, gli utenti possono usufruire di un certo numero di sedute con un contributo di soli 50 shekel ciascuna, ben al di sotto dei 250 o più richiesti per analoghi servizi. Per la nuova stagione, sono già diversi i connazionali che hanno iniziato un percorso con la psicologa.

Albertini sta lavorando molto online, anche perché alcuni degli assistiti non vivono nella zona di Tel Aviv, ma chi può preferisce andare di persona, spiega, ovviamente rispettando tutti i regolamenti del Ministero della Salute – gli incontri con psicologi sono equiparati alle visite mediche, e pertanto consentiti anche durante il lockdown.

Lo studio si trova in centro tra Allenby e Ben Yehuda.

 

Sportello PoSSo:

D.ssa Giulia Albertini
Telefono: 0535255053
Reperibilità telefonica: lunedì 9-12, mercoledì 18:30-20
Email: giugialbe@gmail.com