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Giovani italiani d’Israele, incontro di identità

Il presidente del Comites Tel Aviv Raphael Barki ha diffuso il seguente messaggio in occasione del fine settimana organizzato a Natania dalla Giovane Kehilà, organizzazione di riferimento dei giovani italiani in Israele.

Cari giovani amici,

In nome del comitato degli italiani all’estero (Comites) vi auguro di trascorrere un piacevole e costruttivo shabbat insieme. Questo vostro fine settimana a Natania, organizzato dalla Giovane Kehillà, con il sostegno finanziario concesso al Comites dal Ministero degli Esteri, ha tra i suoi scopi un confronto dialettico sulle problematiche e le opportunità comuni ai giovani italiani abitanti in Israele — residenti all’estero vuoi per una consapevole scelta migratoria (l’aliyà), vuoi per nascita, e mi riferisco ai “fichi d’India” (sabres). In entrambi i casi siete, siamo, l’espressione di (almeno!) due identità ricche che convivono, interiormente ed esteriormente. Come ha spiegato Rav Roberto Della Rocca in una sua recente lezione al tempio italiano di Tel Aviv, la parola “panim” (volto) in ebraico esiste solo al plurale, proprio perché ogni individuo ha più facce che esprimono le diverse identità che lo formano. Tra pochi giorni a Palermo si svolgerà la conferenza dei giovani italiani nel mondo, organizzata dal Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) presieduto dal Ministero degli Esteri. Le circoscrizioni di Gerusalemme e Tel Aviv saranno rappresentate da due delegati, Michael Sierra e Liora Zoarez, che sono presenti con voi all’evento di Natania. Approfittatene per raccogliere e convogliare attraverso loro le vostre idee, esprimere le vostre necessità e far sentire le vostre voci anche in Italia e nel mondo. Il vostro affiatamento qui va visto in prospettiva della costruzione di una rete italiana globale basata su un patrimonio comune. Cercate di rafforzarlo e vi si schiuderanno nuove porte per un futuro migliore a livello individuale, nazionale ed internazionale.

Buon lavoro,

Raphael Barki
Presidente, Comites Tel Aviv

 

(nell’immagine un momento di incontro della Giovane Kehilà nel novembre 2017)

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